CONCERTO DI CAPODANNO 2020
Orchestra del Conservatorio “Pietro Mascagni” Francesca Maionchi soprano
Leonardo Gramegna tenore
Lorenzo Sbaffi direttore
Programma
John Philip Sousa (1854-1932)
Globe and Eagle
Alfred Reed (1921-2005)
Second Suite for band (Latino-Mexicana)
Antonin Dvorák (1841-1904)
Slavonic Dances op. 46 n. 4 - n. 8, op. 72 n. 2
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Johann Strauss figlio (1825-1899)
Sul bel Danubio blu
Franz Lehár (1870-1948)
Meine Lippen, sie kussen so heis (da Giuditta)
Francesca Maionchi soprano
Augustìn Lara (1900-1970)
Granada
Leonardo Gramegna tenore
Pietro Mascagni (1863-1945)
Il sogno - Intermezzo (da Guglielmo Ratcliff)
Franz Lehár
Tace il labbro (da La vedova allegra)
Francesca Maionchi soprano, Leonardo Gramegna tenore
Tu che m'hai preso il cuor (da Il paese del sorriso)
Francesca Maionchi soprano, Leonardo Gramegna tenore
Pietro Mascagni
Intermezzo (da Cavalleria Rusticana)
Giuseppe Verdi (1813-1901)
Brindisi (da La traviata)
Francesca Maionchi soprano, Leonardo Gramegna tenore
Il tradizionale Capodanno in musica si apre con l’Orchestra dei Fiati del Mascagni che propone la vivace Globe and Eagle (1879), una delle 132 marce dell’americano John Philip Sousa, che offre più di un momento di vero virtuosismo strumentale.
A questa fa seguito la Second Suite for band, Latino Mexicana, una pagina di festosa allegria di Alfred Reed, anch’egli statunitense. Il primo dei quattro movimenti di cui si compone la Suite, Son Montuno, si basa su un ritmo di calipso cubano e il secondo, Tango-Saragossa Serenade, dà una lettura della danza argentina meno aspra e più sognante, alla maniera brasiliana. Guaracha, il terzo brevissimo scherzo, si coniuga al Tango che precede e all’ultimo movimento, Paso Doble, A la Corrida!, che chiude la Suite in un’atmosfera di fiesta spagnola.
L’Orchestra del Mascagni propone, poi, Sousedská in fa maggiore Tempo di minuetto dalle Danze slave op. 47 del 1879 di Antonin DvoÅ™ák - dove al tema iniziale, largo e arioso, risponde uno dal ritmo più marcato - e Furiant in sol maggiore, un presto enfatico, vorticoso, che riserva a oboe e flauto una breve, delicata melodia.
Dall’op.72, seconda serie delle Danze slave, del 1893, si ascolta Dumka - Allegretto grazioso, in mi minore, quasi un valzer malinconico, appassionatamente abbandonato alla linea melodica, che nello sviluppo del secondo tema scopre una vivacità piena di lieve grazia.
La seconda parte del programma si apre sulle note del valzer per antonomasia, Il bel Danubio Blu di Johann Strauss figlio, e alterna pagine orchestrali ad arie e duetti celebri.
Francesca Maionchi è qui interprete di Meine Lippen, sie kussen so heiss (Le mie labbra ti baciano, così calde) dalla Giuditta (1934), ultimo lavoro di Franz Lehár, la cui trama adombra una vicenda assai simile a quella della Carmen di Bizet.
Sarà poi il tenore Leonardo Gramegna a eseguire Granada, del messicano Augustìn Lara, brano che è stato cavallo di battaglia tanto di grandi interpreti lirici - Pavarotti, Domingo, Carreras - quanto di grandi voci della musica leggera quali Sinatra e Frankie Laine.
Il sogno dal Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni, che segue in programma, è una delle pagine più appassionatamente romantiche del Maestro livornese. È l’oboe a esporre il tema, che archi e orchestra tutta riprendono, conducendolo a un climax drammatico del pieno strumentale, sottolineato dall’esplosione di piatti e timpani. Gli archi, poi, e l’oboe riprendono la melodia che si stempera, infine, nel dissolversi sommesso della chiusa del brano.
Ancora Franz Lehár con due celeberrimi duetti d’amore, di cui sono interpreti Francesca Maionchi e Leonardo Gramegna: Tace il labbro - da La vedova allegra del 1905 e Tu che m’hai preso il cuor, da Il paese del sorriso del 1929.
L’Intermezzo da Cavalleria rusticana, che segue, è una pagina breve ma d’intenso vigore poetico, che si pone come nodo centrale dell’intera drammaturgia dell’opera. Una pagina cara a Livorno, che in questa scrittura, fatta di slanci e impulsi improvvisi quanto di teneri abbandoni e malinconie, rilegge i tratti della propria natura.
Infine l’Orchestra del Mascagni e Lorenzo Sbaffi salutano il pubblico con il Brindisi della Traviata di Giuseppe Verdi con Francesca Maionchi e Leonardo Gramegna.