La Rita di G. Donizetti a Campiglia e Castiglioncello

Dopo il successo della Rita, che ha debuttato lo scorso luglio a Sassetta, l'Istituto Mascagni replica la produzione dell'opera comica di Donizetti in due tappe estive, il 16 luglio al Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima e il 19 luglio all'Anfiteatro di Castello Pasquini. I due concerti, che vedranno l'Orchestra dell'Istituto diretta da Lorenzo Sbaffi accompagnare il cast vocale, per la regia di Enrico De Feo, sono realizzati grazie alla collaborazione con i Comuni di Campiglia Marittima e Rosignano.
Presto maggiori dettagli su orari e modalità di acquisto dei biglietti.
 
RITA Opera comica in un atto
Ilaria Casai - Rita, soprano
Ashkan Shajarian - Gasparo, baritono
Alfio Vacanti - Beppe, tenore
Solisti della classe di canto dell’ISSM P. Mascagni del M° Graziano Polidori
Maestro collaboratore, Stefano Galli
Orchestra dell’ISSM P. Mascagni di Livorno
Regia, Enrico De Feo    
Direzione, Lorenzo Sbaffi
Libretto di Gustave Vaëz
Revisione a cura di U. Cattini
Editore Casa Ricordi, Milano
 
Composta nell’estate del 1841, Rita fu rappresentata per la prima volta solo dodici anni dopo la morte del suo autore. L’opera ha goduto di una certa notorietà, con il libretto in traduzione italiana dall’originale in francese, soprattutto dopo l’allestimento alla Piccola Scala di Milano (1965).
La vicenda si svolge nella locanda di Rita, tirannica e manesca sposa del timido Beppe. La vita della coppia è sconvolta dall’inaspettato arrivo di Gasparo, il primo marito di Rita, che tutti credevano morto annegato e che era in realtà fuggito in Canada; Gasparo, che a sua volta crede Rita morta in un incendio, è ritornato per avere il certificato di morte della moglie e quindi potersi risposare. Quando i due si incontrano Gasparo tenta di fuggire, ma Beppe, che intravede l’occasione di liberarsi dagli schiaffoni di Rita, sostiene essere Gasparo il legittimo marito della sua attuale consorte. I due uomini decidono allora di affidare al gioco della morra la scelta su chi debba restare a fianco di Rita. Entrambi cercano di perdere, ma alla fine il vincitore risulta Gasparo. Rita, però, che non di rado subiva la mano pesante di Gasparo, non vuole saperne di tornare a essere sua moglie. Gasparo, fingendosi privo di una mano, provoca Beppe finché quest’ultimo dichiara il suo amore per Rita e la sua ferma intenzione di rimanere suo sposo; lo scaltro Gasparo, ottenuto così il suo scopo, prende congedo dalla coppia riconciliata. Gli otto numeri dai quali è costituita la partitura di Rita (tre arie, tre duetti e il terzetto conclusivo), collegati tra loro da dialoghi parlati secondo la tradizione dell’opéra-comique, evidenziano la finezza di tratto caratteristica del Donizetti comico.
Fonte: Dizionario dell'Opera Baldini&Castoldi
 

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