Masterclass di sax - DEROSIER, MAZZONI E ZANNINI

Venerdì 18 e Sabato 19 ottobre si terrà, presso l'Auditorium "C. Chiti", una masterclass di sassofono tenuta dai M° Lucy Derosier, Massimo Mazzoni e Paolo Zannini.
Alla fine della masterclass ci sarà un concerto ad ingresso libero tenuto dal Quartetto Reunion Sax e Paolo Zanchini dal titolo "Le note di Pinocchio".

Referente-docente dell'iniziativa: prof. Valerio Barbieri
 
Clicca qui per scaricare la locandina della masterclass.
 

ORARI DELLA MASTERCLASS

Venerdì 18 ottobre
dalle 14:00 alle 20:00
 
Sabato 19 ottobre
dalle 9:30 alle 15:30
 
dalle 16:00 CONCERTO DI FINE MASTERCLASS
 

INFO E COSTI

  • La partecipazione è gratuita per gli studenti del Conservatorio "P. Mascagni" di Livorno e per gli studenti iscritti presso i Conservatori e i Licei musicali della Toscana.
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  • Quota di frequenza per i partecipanti esterni: € 50 giornalieri
  • Quota per gli uditori esterni: € 20 giornalieri
     
  • Per informazioni, iscrizione e il pagamento contattare la Segreteria didattica: segreteria@consli.it

IL CONCERTO

LE NOTE DI PINOCCHIO

Temi dalle colonne sonore dei film su Pinocchio 

Arrangiamenti per Quartetto di sassofoni e Pianoforte: Paolo Zannini
 
SABATO 19 OTTOBRE - ORE 16:00
Auditotrium C. Chiti - Ingresso libero
 

Quartetto ReunionSax

Valerio Barbieri - Sax soprano
Cristina Roffi - Sax contralto
Lucy Derosier - Sax tenore
Massimo Mazzoni - Sax baritono

Paolo Zannini - Pianoforte

 

Clicca qui per scaricare la locandina del concerto

 

 

NOTE DI SALA

F. Carpi (1918-1997)        Le avventure di Pinocchio (1972)

Nell’aprile del 1972 va in onda sul primo canale Rai lo sceneggiato televisivo - quello che oggi chiameremmo finction – “Le Avventure di Pinocchio”.

Per chi era bambino in quegli anni, ma anche per chi lo era meno, il capolavoro di Comencini rimarrà impresso nella propria memoria come l’unico e vero “Pinocchio”.

Grazie ad un cast di “stelle” perfettamente azzeccato - il piccolo esordiente Andrea Balestri nel ruolo principale, l’indimenticabile Geppetto di Nino Manfredi, la Fata Turchina impersonata da Gina Lollobrigida e poi Franco e Ciccio nel Gatto e la Volpe, il Giudice del grande Vittorio de Sica e il Mangiafuoco di Lionel Stander – Luigi Comencini volle dare al suo Pinocchio una visione particolarmente delicata e poetica, restituendo una patina di sommessa malinconia all'intera storia ed interpretando il romazo di Collodi con più realismo sociale che componente fantastica.

E poi … le musiche, a sostenere e forse anche a raddoppiare la tenerezza di quel magico mondo popolare e contadino. Una serie di temi rimasti nella memoria di quanti ebbero il piacere di seguire le cinque puntate trasmesse il sabato sera rigorosamente in bianco e nero!

A scriverle fu Fiorenzo Carpi, compositore di raffinata e solida preparazione, forse meno riconosciuto dal grande pubblico di quello che meriterebbe, se pensiamo essere stato uno dei massimi autori di musiche di scena del teatro italiano del secondo Novecento.

Figura carismatica dell’ambiente artistico milanese del dopoguerra, è stato collaboratore fra i più attivi del Piccolo Teatro di Strehler e maestro di maestri come Dario Fo, Franca Rame, Enzo Jannacci ma anche apprezzato compositore di musiche per il piccolo e il grande schermo e di canzoni d’autore entrate nel repertorio popolare.

Le sue musiche, nel Pinocchio, accompagnano e rinforzano il carattere delle immagini in un misto di malinconia e allegria, grazie a temi apparentemente semplici ma ricchi di qualità espressive e ad una strumentazione originale, dove un flautino dolce o un’armonica, la chitarra piuttosto che il clavicembalo, contribuiscono a sottolineare il clima di racconto popolare.

Ecco allora il tema di Lucignolo, una scanzonata melodia da giostrina che fa da sigla di apertura o le varie sfaccettature del tema di Geppetto ora proposto “In Allegria” ora drammaticamente severo o malinconico come nella canzone affidata alla voce scura di Manfredi che chiude l’ultima puntata. C’è un tango “sbilenco” a presentare “Il gatto e la volpe” e una melodia celeste nel vero senso della parola - la celesta, le campane, il carillon e l’arpa a disegnarne il profilo -  ogni qual volta si presenta “La Fata Turchina”.

E poi ancora il tema dell’ “In cerca di cibo” gelido e quasi rassegnato che fa da contaltare alla celebre “Birichinata” quel motivetto indimenticabile che ricorre più volte, frammentato nella  “Nascita del burattino” o incalzante nella “Fuga in groppa al tonno” e che più rappresenta musicalmente questo capolavoro.

Al di là di queste raffinatezze strumentali e compositive quello che certamente resta sono melodie e armonie di una bellezza mai effimera, di una ricercatezza caratteristica, rara e innovativa, che mantengono intatto tutto il loro valore anche sottoposte ad una trascrizione apparentemente così distante dall’originale come quella per un quartetto di sassofoni.

 

 

“Un punto di forza dello stile compositivo di mio padre è quello di aver sempre saputo mescolare alto e basso. Pur essendo un musicista colto con una formazione classica, non aveva preclusioni di sorta e non si tirava mai indietro di fronte alle sfide musicali che gli si presentavano. Una musica che parla dritto al bambino che è in ognuno di noi, e che giustamente continua a girare in tutto il mondo” (Martina Carpi)

 

 

N. Piovani (1946)              Suite Pinocchio (2002)

Dice Nicola Piovani: «Non si può spiegare la musica di un film. Si parla con le note…».

Il compositore, autore della colonna sonora del film di Roberto Benigni, racconta in una intervista ad Angelica Guerrini in occasione dell’uscita del film nelle grandi sale, come le musiche siano nate dall’emozione.

«E certo qui siamo partiti avvantaggiati. Avevamo lavorato insieme ne “La vita è bella” e in alcuni spettacoli teatrali. Benigni mi aveva parlato del progetto “Pinocchio”, prima ancora di scrivere la sceneggiatura».

Poi è arrivato il film con le sue scene meravigliose, con i suoi colori, con i costumi perfetti…

«Il livello illustrativo è talmente alto nel film – dice ancora il musicista – da imporre una scelta musicale obbligata: la musica illustra l’aspetto emotivo, il non detto, parte dal profondo dell’anima, dai sentimenti. Certo, ci sono anche dei motivetti, più illustrativi, come quando entrano in scena personaggi “bidimensionali” come il Gatto e la Volpe che necessitano di un loro temino… Ma, ecco, in questo film la musica ha una funzione diversa, mette l’accento sull’emozione».

Nicola Piovani è pianista, compositore e direttore d’orchestra. Ha collaborato con grandi registi come Monicelli, Moretti, Tornatore, Citti, Magni, Bertolucci, i fratelli Taviani… È anche l’autore delle musiche degli ultimi film di Federico Fellini, Ginger e Fred, Intervista e La voce della luna. Nel frattempo, è intensa la sua attività anche in campo teatrale.

Premiatissimo, ottiene il massimo riconoscimento internazionale proprio con l’Oscar per la colonna sonora de La vita è bella di Benigni nel 1999.

Piovani prosegue parlando del film: «Benigni si è rifatto alla maschera di Pinocchio, non a un Pinocchio infante, un Pinocchio bambino. Con più di 400 film e oltre mille versioni teatrali del burattino, ogni lettura è legittima. Pinocchio è talmente misterioso, come il conflitto che c’è dietro, da autorizzare qualunque interpretazione. Il Grillo Parlante dice cose giuste e buone, condivise dall’autore, eppure è un personaggio odioso, anche se Pinocchio finirà per comportarsi secondo le regole. Lucignolo, invece, è birbante e disobbediente, eppure è simpatico. Insomma, si può leggere Pinocchio  come hanno fatto Disney, Carmelo Bene, Spielberg in A.I. oppure in chiave ottocentesca, come una maschera».

«C’è comunque molta malinconia. Perché il conflitto tra lecito e illecito, tra giusto e sbagliato, tra piacere e coscienza, è comunque irrisolto. Come la bugia secondo cui è bello soltanto vivere dentro le regole…

Ma lo stesso Benigni chiudendo il film con Pinocchio che entra a scuola e la sua ombra che va per farfalle lascia irrisolto questo conflitto. Lasciando anche un po’ di malinconia».

(da un articolo di Angelica Guerrini  per mam-e.it)

 

Come spesso accade la fortuna di una colonna sonora dipende anche dal successo del film che accompagna. Certamente il Pinocchio di Benigni non ha ottenuto il successo di pubblico e di critica di “La vita è bella” - culminato con l’Oscar appena 5 anni prima - e di conseguenza anche le musiche di Piovani sono rimaste un po’ nell’ombra.

Una partitura sinfonica tradizionale, in stile quasi “ottocentesco”, che contiene elementi  caratteristici dello stile di Piovani come la scanzonata marcetta del Burattino o quella un po’ burbera e severa del Grillo parlante ma anche almeno due bellissimi temi, quello della Fata e quello di Lucignolo, che proprio nulla hanno da invidiare alla sua più celebre colonna sonora.

 

 

D. Marianelli (1963)        Pinocchio (2019)

Dario Marianelli, premio Oscar e Golden Globe per il film “Espiazione” del 2007, è l’autore della colonna sonora originale per il “Pinocchio” di Matteo Garrone.

Pisano ma londinese di adozione, Marianelli ha all’attivo un curriculum cine-musicale di enorme rispetto, con 14 vittorie e 49 candidature nel suo carnet compositivo e una settantina di score tra corti, documentari, serie, film dal respiro intimista e indipendente o facenti parte del mainstream internazionale hollywoodiano.

Nella sua partitura per il film di Garrone sono evidenti le tracce ed i rimandi, da lui stesso dichiarati in varie interviste, al Pinocchio di Carpi quasi a chiudere un cerchio stilistico e poetico con l’illustre predecessore.

Melodie e sonorità che Marianelli, classe 1963 quindi diretto fruitore di quella musica, si è portato in testa per anni, nella memoria,  e che in un certo senso sono riaffiorate sia nell’approccio alla strumentazione (non un’orchestra sinfonica ma, accanto ad archi e legni, il flauto dolce, la chitarra, un pianino verticale)  che  nella creazione di temi semplici ma raffinati, non scontati, velati di sottile malinconia.

“Il riferimento a Comencini e a Carpi – dice Marianelli - era abbastanza inevitabile, e credo che per entrambi - regista e compositore - fosse ovvio quanto difficile sarebbe stato navigare una nuova versione che fosse fresca ma anche fedele all’originale di Collodi; e per me trovare una voce musicale mia, ma che da qualche parte contenesse un omaggio a Carpi, della cui musica sono innamorato da sempre...

…rispetto ad altre versioni di Pinocchio, quella di Garrone ritrae il lato più dolce del personaggio, e meno, invece, quello più bizzoso e stizzoso della versione di Comencini. Prevale il carattere più tenero e generoso di Pinocchio, e la musica appoggia quella tendenza dove magari nella versione di Comencini il burattino era spesso birbante e insolente, e la musica pure.”

 

Più in generale nella partitura si percepisce l’influenza di alcuni grandi compositori del passato - Ortolani, Rustichelli Umiliani, Trovajoli, Cicognani, Simonetti - che hanno contribuito a creare quel particolare suono “dolceamaro” così caratteristico del cinema italiano fra gli anni ‘60 e ’70. 

E Marianelli stesso ammette di aver ricercato più del solito “quella voce”, caratterizzata da melodie e armonie semplici ma non semplicistiche impreziosite da un moderno “tocco british” ed arricchite, nei titoli di coda, dall’intensa e delicata vocalità di Petra Magoni.

 

 

L. Harline (1907-1969)     When you wish upon a star (1940)

When You Wish Upon a Star è una canzone scritta da Ned Whasinghton e musicata da Leigh Harline nel 1940 per “Pinocchio”, il secondo film animato nella storia della Walt Disney.

È la prima canzone Disney, nonché una delle prime canzoni della Storia del Cinema, a vincere l'Oscar per la migliore canzone originale ed è diventata sin da subito canzone e inno ufficiale della Walt Disney Pitcures. Grazie a ciò è entrata nel repertorio dei più famosi cantanti e jazzisti mondiali, con innumerevoli incisioni e interpretazioni.

E’ di fatto considerata uno dei più importanti e più citati simboli musicali cinematografici, nonché la canzone più rappresentativa del messaggio e del credo di Walt Disney stesso. 

 


Valerio Barbieri

Nato nel 1965 a S. Arcangelo di Romagna (RN), ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio Musicale "G. Rossini" di Pesaro con il Maestro Federico Mondelci, diplomandosi in sassofono nel 1993 con il massimo dei voti.

Ha collaborato con le maggiori orchestre sinfoniche italiane: La Filarmonica della Scala, l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, l’Orchestra del "Teatro alla Scala" di Milano, l'Orchestra Internazionale d'Italia, l’Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l'Orchestra Sinfonica di San Remo, l'Orchestra ProArte Marche, l'Orchestra Sinfonica della Repubblica di San Marino, sotto la direzione tra gli altri di Wayne Marshall, Riccardo Chailly, Giorgio Gaslini, Nicola Piovani (premio Oscar per la colonna sonora del il film "La Vita è Bella" di Roberto Benigni), Louis Bacalov (premio Oscar per la colonna sonora del film Il Postino di Michael Radford), Stelvio Cipriani, Stefano Ranzani, Gheorghi Dimitrov, Kristjan Järvi e Zoltàn Peskò.

Alcuni spettacoli a cui ha collaborato sono stati trasmessi sulla RAI (Estate Musicale Piazza di Siena a Roma, "Pavarotti & Friends da Modena), e concerti trasmessi in diretta su Radio RAI 3 e recente la collaborazione con il "Teatro alla Scala".

Si dedica con particolare impegno alla letteratura musicale del '900 destinata al sassofono con vari gruppi cameristici tra i quali: Ensemble di sassofoni "Hello Mr. Sax" diretta dal M° Mario Marzi, Saxophone Orchestra diretta dal M° Federico Mondelci, Duo sassofono e pianoforte Barbieri Pazzaglini, il quartetto di sassofoni "Sax Around", tenendo concerti per le più prestigiose associazioni italiane ed estere (Germania, Russia, Libano, Svizzera, Inghilterra…).

All'attività concertistica affianca quella didattica, partecipa in qualità di docente agli Stage Internazionali di Sassofono che si tengono ogni anno al Conservatorio città di Fermo.

Dal 1997 insegna presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "P. Mascagni" di Livorno.

 

Cristina Roffi

Si diploma nel 2003 in Saxofono al Conservatorio “B. Maderna” di Cesena e successivamente consegue il Diploma Accademico di II Livello in Saxofono al Conservatorio di Fermo (AP) con il M° Lucy Derosier.

Frequenta l’Università degli Studi di Urbino “C. Bo” per le attività al Sostegno didattico per alunni con disabilità, ottenendo la specializzazione con il massimo dei voti e lode.

Al Conservatorio di Musica “G. Rossini di Pesaro" consegue il Diploma Accademico di II Livello in Didattica della Musica e successivamente ottiene il Diploma Quadriennale in Musicoterapia presso il Cep di Assisi. Consegue nel 2024 il Diploma di II Livello in Didattica dello Strumento musicale - Saxofono - con 110 e lode ed è iscritta al Biennio di II Livello in Musica da Camera.

Numerosi i concerti con orchestre sinfoniche e formazioni da camera in Italia e all’estero (Africa, Germania, Svizzera, Austria, Francia). Per la musica Pop ha collaborato come vocalist e sassofonista per trasmissioni televisive di Rai 1, Canale5 e Mediaset tra le quali: Gira la ruota con Mike Buongiorno, Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica, Domenica in con Pippo Baudo, Amici con Maria de Filippi, Telethon 2007, I fatti vostri con Massimo Giletti e Che tempo che fa con Fabio Fazio. Incide i Concerti Grossi n° 1 e 2 di L. E. Bacalov con i New Trolls (2004) e per l’Amarcord Studio (2007).

Ha insegnato musica ad Addis Abeba (Etiopia) per il Ministero degli Affari Estero – Scuole Italiane all’Estero e collaborato come docente di Saxofono con il Conservatorio di Addis Abeba - Yared School of Music. È docente di Musica e Saxofono alla scuola secondaria di primo grado e presso l’Istituto Musicale Corelli - Maderna di Cesena.

 

Lucy Derosier

Sassofonista statunitense, consegue la Laurea in Bachelor of Arts Saxophone Performance presso l'Università di Bemidji, Minnesota (USA). Si trasferisce in Francia presso il Conservatorio di Bordeaux dove consegue il Diploma di Sassofono sotto la guida di Jean-Marie Londeix e svolge attività concertistica con l'Ensemble International de Saxophones. Rappresenta gli Stati Uniti al VII Congresso Mondiale di Sassofoni svoltosi a Norimberga (1982).

Dal 1986 si stabilisce in Italia ove svolge attività concertistica con varie formazioni, tra cui l’Ensemble Italiano di Sassofoni con il quale realizza tournée in Europa, registrazioni discografiche e si esibisce al 10° Congresso Mondiale di Sassofoni di Pesaro (1992).

In qualità di solista ha tenuto concerti con l’Orchestra Sinfonica Rai di Torino nell’ambito della Biennale di Venezia (1985) nella splendida cornice del Teatro La Fenice.

Si è esibita inoltre come solista con l’Orchestra Sinfonica di Bari nell’esecuzione dei Concerti di Glazounov e Villa Lobos, sotto la direzione di Nicoletta Conti.

Tiene regolarmente concerti e masterclass nelle Università americane di Bemidji State, University of North Dakota, Concordia University, e Bowling Green University of Ohio.

Ha conseguito per i suoi meriti artistici varie onorificenze dallo Stato del Minnesota.

È stata la prima donna a ricoprire come docente la cattedra di Sassofono nei Conservatori di Musica Italiani.

Ha svolto attività didattica di docente di sassofono dal 1989 nei conservatori di: Potenza, Cosenza, Monopoli, Foggia, Cesena. Attualmente è docente di sassofono presso il Conservatorio di Musica "G. B. Pergolesi" di Fermo.

 

Massimo Mazzoni

Considerato come uno dei maggiori interpreti italiani del repertorio classico e contemporaneo del sassofono, ha effettuato i suoi studi musicali presso il Liceo Musicale di Fermo con Fiorenzo Di Tommaso, il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro con Romano Mauriello e presso il Conservatorio di Bordeaux con Jean Marie Londeix.

Sin dall’età di diciotto anni ha iniziato a collaborare con varie Orchestre Sinfoniche, tra le quali, Rai di Torino, Rai di Milano, Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, Orchestra Sinfonica della Radio e Televisione Svizzera, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Comunale di Genova, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Regio di Torino, Arena di Verona sotto la direzione di maestri come Muti, Prètre, Sawallisch, Oren, Gavazzeni.

Si è esibito in veste di solista con varie orchestre tra cui Teatro dell’Opera di Roma e Orchestra Sinfonica Rai di Torino nell’ambito della Biennale Musica di Venezia.  Ospite delle maggiori istituzioni concertistiche italiane ed estere ha tenuto concerti regolarmente in Europa, America, Asia e come docente ha effettuato master class e concerti in vari Conservatori e Università tra cui: Conservatorio Superiore di Pechino, Sichuan, Shenyang, Osaka,Lisbona, Marsiglia,Strasburgo, Cracovia, Praga, Columbia University New York, Northwest University of Evanston Illinois, Bowling Green State University Ohio, University of North Dakota, University of Colorado Boulder.

È stato invitato a rappresentare l’Italia ai Congressi Mondiali di Sassofono (Norimberga 1982), (Washington 1985), (Tokyo1988), (Valencia 1997), (Minneapolis 2003), (Lubjana 2006) ed inoltre è stato direttore artistico del 10° Congresso Mondiale del Sassofono (1992) svoltosi a Pesaro che ha visto la partecipazione di oltre 500 sassofonisti selezionati da 20 nazioni.  Ha conseguito la Laurea in Discipline dell'Arte Musica e Spettacolo presso l'Università di Bologna. Svolge un’attività di ricerca nel campo della musica contemporanea mediante il continuo studio e sperimentazione di inedite possibilità sonore del sassofono collaborando con importanti compositori contemporanei; a lui state dedicate numerose composizioni. Ha inciso per le edizioni BMG, Edipan, Pentaphon, Ricordi, Stradivarius, Delos Usa, Andersen Japan. Di recente pubblicazione il CD “New Klezmer Tales” (Artist Signed Records) in collaborazione con il fisarmonicista Christian Riganelli, special guests il clarinettista Gabriele Mirabassi, il contrabbassista Gabriele Pesaresi. È presidente dell’Associazione Sassofonisti Italiani con la quale organizza annualmente dal 1994 lo Stage Internazionale del Sassofono presso il Conservatorio di Fermo.  Ha svolto attività didattica di docente di sassofono dal 1982 nei Conservatori di Perugia, Pesaro, Firenze. Attualmente è Professore di Sassofono presso il Conservatorio di Musica “G.B. Pergolesi” di Fermo, dove insegna dal 1989 e dove ha svolto anche l’incarico di Direttore dal 2011 al 2017.

 

Paolo Zannini

Ha studiato Pianoforte presso l'Istituto Musicale "G.B. Pergolesi" di Ancona con T. D’Urso, diplomandosi al Conservatorio Statale di Musica "F. Morlacchi" di Perugia con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore. Si è perfezionato con Aldo Ciccolini, Charles Rosen e Jeorg Demus. È stato premiato presso importanti Concorsi pianistici nazionali ed ha vinto, in duo con il sassofonista Mario Marzi, 14 premi in concorsi nazionali ed internazionali di musica da camera. Ha all’attivo oltre 600 concerti per le maggiori istituzioni musicali nazionali ed internazionali esibendosi regolarmente in recital solistici e con numerose formazioni da camera, per le maggiori associazioni musicali italiane ed all'estero. Ha tenuto concerti in Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera, Austria, Lussemburgo, Spagna, Portogallo, Ungheria e Libano. In veste di solista si è esibito con l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra ProArte Marche, l’Orchestra Filarmonica di Ancona, l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, Orchestra Filarmonica Veneta ‘Malipiero’, ecc. ecc. in concerti di Bach, Mozart, Beethoven, Gershwin, ecc.. Dal 1998 fa parte dell’Ensemble Strumentale Scaligero del Teatro alla Scala di Milano (gruppo cameristico composto da solisti dell’Orchestra della Scala), con il quale ha suonato nelle stagioni dei più importanti teatri italiani ed internazionali (Giappone, Russia, Svizzera, Libano, Albania, Polonia, Romania). Per questa formazione svolge anche attività di arrangiatore, avendo orchestrato, arrangiato, trascritto la maggior parte dei brani in repertorio, sia strumentali che vocali. Innumerevoli le sue collaborazioni con solisti e formazioni varie: F.Mondelci/Sx, C.Delangle/Sx, F.Moretti/Sx, M.Simeoli/Fl, C.Giuffredi/Cl, C.Canonici/Cbs, cantanti di fama e il Trio Tango y algo mas (M.Marzi/Sx, S.Zanchini/Fisa), Trio Addendum (L.Marziali/V, A.Agostinelli/Vc), Hallo Mr.Sax (Ensemble di 12 Saxofoni diretto da M.Marzi), Ensemble Italiano di Saxofoni (Mondelci, Marzi, Gerboni, Mazzoni), Modern Saxophone Quartett, ecc. Collabora dal 2011 con Luca Violini (fra le più note voci nazionali del panorama del doppiaggio cinematografico, televisivo e radiofonico) nel proporre uno spettacolo chiamato “lettura-concerto”, rappresentando in forma scenica classici della letteratura mondiale e testi appositamente scritti.

Ha partecipato all’incisione di una ventina di CD per Arts, Agorà, Delos, Stradivarius, Bottega Discantica, Velut Luna, Capstone Records e fra questi alcuni con repertorio originale per duo di saxofono e pianoforte (sia classico che contemporaneo), in trio con fisarmonica e saxofono e con varie altre formazioni cameristiche. Per la Arts ha inciso, con 9 affermati pianisti italiani, l'integrale dell'opera Gradus ad Parnassum di Muzio Clementi eseguita in concerto nel 2002 per le Serate Musicali di Milano e al Politecnico di Torino.

Dal 2004 insieme al violista M. Barbetti cura la direzione artistica di “’900 Musica Festival” che propone concerti incentrati sull’esplorazione dei vari ambiti musicali del ‘900 in tutte le varie combinazioni possibili e con repertori che spaziano dalla tradizione colta europea al jazz, dalla musica etnica alla ‘contemporanea’.

È docente di Pianoforte presso l’Istituto comprensivo “C. Urbani” di Jesi-Santa Maria Nuova.

CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA PIETRO MASCAGNI - P. IVA 01261560492 - COD. FISC. 80007520499