Progetto Regionale Toscana Musica
Il Progetto Regionale Toscana Musica rappresenta oggi una delle più articolate e riuscite esperienze di diffusione della cultura musicale in ambito scolastico a livello nazionale. Nato dalla volontà dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana di dare attuazione concreta al Dlgs 60/2017, ha saputo trasformare un’intuizione normativa in una filiera educativa diffusa e coesa, capace di raggiungere l’86% delle istituzioni scolastiche della regione.
La musica, in questa visione, non è solo una disciplina, ma uno strumento di crescita personale e collettiva, un ambiente universale capace di abbattere le disuguaglianze educative, stimolare il pensiero critico e favorire l’inclusione.
La voce delle istituzioni: un progetto sistemico
Il Direttore Generale dell’USR Toscana, Ernesto Pellecchia, ha sottolineato l’importanza di rendere la musica accessibile a tutti, anche nelle aree più periferiche, autorizzando 43 nuovi percorsi a indirizzo musicale nella sola scuola secondaria di primo grado e promuovendo 172 nuove cattedre di strumento.
Il progetto non si è limitato alla pratica musicale, ma ha dato vita a vere e proprie stagioni concertistiche scolastiche, ha coinvolto oltre 11.000 studenti in concerti itineranti e ha attivato azioni formative rivolte a docenti e dirigenti.
Un Conservatorio in rete: l’intervento del Direttore Rovini
Nel quadro del progetto, un ruolo cruciale è rivestito dai Conservatori della Toscana, tra cui spicca il Conservatorio “Mascagni” di Livorno. Il Direttore, Federico Rovini, ha evidenziato quanto sia stato fondamentale il protocollo d’intesa tra USR e AFAM per creare una filiera ben coordinata dell’istruzione musicale:
«È giunto il momento di concretizzare le potenzialità di questa collaborazione. Servono azioni sul campo, iniziative operative, sinergie vere che diano risultati tangibili per dirigenti, docenti e studenti in ogni segmento della filiera».
Rovini pone l’accento su un punto essenziale: la “musica per tutti” non è solo un’opportunità formativa, ma anche la base per creare nuove generazioni di ascoltatori consapevoli e per intercettare i talenti che costituiranno il futuro professionale della musica.
Focus sul territorio: Livorno laboratorio pedagogico
Il Conservatorio livornese è protagonista anche di un'importante iniziativa territoriale che coinvolge scuole primarie, studenti AFAM e docenti in tirocinio. Il progetto si articola in quattro ambiti formativi, a partire dall'educazione ritmica nelle classi prime, fino alla formazione pedagogica per docenti delle scuole secondarie di primo grado.
«Coinvolgiamo i nostri studenti del corso di Didattica musicale – spiega Rovini – che, sotto la guida della prof.ssa Paola Pellegrini, entreranno direttamente nelle classi per un’esperienza sul campo. È così che si costruisce una vera continuità didattica verticale».
Una strategia inclusiva anche nella scelta degli strumenti
Il progetto regionale ha favorito l’introduzione di corsi per strumenti meno rappresentati, come corno, oboe, viola, fagotto, contrabbasso. Rovini accoglie con favore questa scelta:
«È una risposta intelligente a una crisi reale. Noi stessi stiamo attuando strategie incentivanti per promuovere questi strumenti fondamentali. Una filiera completa deve valorizzare tutti gli strumenti, non solo i più diffusi».
Conclusione
Il Progetto Regionale Toscana Musica dimostra come l’alleanza tra scuola, conservatori e istituzioni del territorio possa generare un ecosistema educativo fertile, coeso e aperto al futuro. Il Conservatorio Mascagni si pone come snodo strategico in questo percorso.
In una società che ha sempre più bisogno di cultura condivisa e di educazione all’ascolto, la musica torna a essere una necessità educativa.